Ormai lo sapete, mi piace il genere. Soprattutto, da sempre innamorato del RAZR V3 semplice. O la versione "i", quella con quel qualche cosa in più in termini di tecnologia che però non è mai stato abbastanza, neppure appena uscito. Quel che ci si aspettava arrivò infatti tardi. Forse troppo, per le sorti di Motorola. Quando ormai telefoni nokia della stessa fascia spiccavano per affidabilità, la leggendaria facilità d'utilizzo e tecnologia che stava a un passo avanti a questi dispositivi Motorola. Il V3xx, insomma, arrivò fuori tempo massimo, per molti. Il V3x aveva deluso le aspettative, e quando il V3xx fece la sua comparsa, fece più che altro rimpiangere ciò che il V3i avrebbe potuto essere. Intendiamo, un gran bel telefono, con un sistema iTap migliorato e finalmente utilizzabile, se pur mai paragonabile al T9. Invia file attraverso bluetooth, cosa impossibile per il V3. Ha memoria (e processore, credo) più performanti, basti constatare il tempo dimezzato di accensione. Supporta schede sd. Supporta reti umts. E' presente da oggi nel museo nella versione "gold", che vede scocca mobile anteriore e copribatteria posteriore in zigrinatura concentrica metallica e con stemma M di Motorola facente parte del disegno. Leggermente più lungo del V3, ha fotocamera principale da 1.3Mpx e camera secondaria per videochiamate. Un esemplare che non credo utilizzerò così volentieri come il V3 verde che uso quotidianamente, ma che fa gran mostra di sé nel museo e che testimonia degnamente un momento importante della recente ed ormai dimenticata storia della telefonia mobile.
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