La migliore risposta che posso dare all'ultimo commento ricevuto sul blog - dalla mia compagna per inciso, e che ovviamente ringrazio - è portare agli onori delle cronache del blog una vera e propria chicca del museo che lei stessa ha portato con sé dall'america latina: il telefono audiovox GSM609. Per diversi giorni ho cercato sul web qualche indicazione di quale fosse il modello, visto che avevo fra le mani il cellulare ma non non avevo idea di che modello si trattasse. Una gran perdita di tempo è stata fare ricerche su google in italiano. L'ho capito tardi, poi ho intrapreso la strada giusto, in inglese. Ma anche lì, ho faticato. Poi, finalmente mettendo a confronto alcuni dati impressi sulla scocca, ho trovato. Grazie al commento che ha messo nuova benzina nella macchina della ricerca, eccoci oggi a parlare di questo minuscolo dispositivo gsm. Il modello in nostro possesso risulta essere, all'analisi dell'IMEI (vedi questo sito), del 2004 circa. Date di rilascio non ne ho trovate online finora. Di 65grammi di peso per max 79mm in altezza (per l'antenna), è un campione di semplicità e insieme di funzionalità. Ovviamente parliamo di un telefono gsm a caratteri in bianco e nero, niente funzionalità multimediali. Monta una batteria 550mAh che ne consentono una durata in standby dichiarata di 150 ore. Non supporta trasporto dati gprs, in compenso è un tri-band (900/1800/1900 MHz). Finora dalle mie ricerche mi risulta che avesse due lingue standard, inglese e spagnolo, con T9 supportato, oltre probabilmente a lingue orientali che non riesco a tradurre. So della sua comparsa in Slovenia grazie ad un sito che ho tradotto con google, che dice che però aveva la traduzione soltanto dei menu e non era implementato nel t9. Dice anche che non avesse calendario ma in compenso la possibilità di impostare fino a 10 sveglie. La rubrica ospita fino a 200 contatti. Una curiosità: lo sfondo è uno sfumato disegno a colori di una pianura verde con qualche albero e una catena montuosa in lontanza, il tutto sovrastato per i tre quarti dello schermo da un cielo striato da nubi. Una chicca probabilmente di manifattura cinese che lo rende pressoché unico. A oggi probabilmente forse il pezzo di maggior "valore" del nostro museo. PS: l'immagine è in B/N e non rende appieno la maneggevolezza e la piacevolezza al tatto, nella realtà, al colore argento di tutto il telefono si affiancano i colori grigio dell'antenna gommosa, e il verde e rosso dei tasti di risposta.
Veramente non riuscirei a esprimere in parole tutte le emozione e ricordi al vedere il mio piccolo telefonino nel tuo blog ti sono grata amore, le funzionalità che ha sono giuste perché funziona finora, lo potevi mettere ovunque le tasche dei pantaloni era il suo posto preferito non mi ha mai deluso, a malincuore lo lascia nella mia città prima di aventurarmi in Italia.
RispondiEliminaEra un Alcatel elegido por mi hermana que trabajaba en un negocio de celulares porque buscaba algo simple, pequeno (llamadas, mensajes, contactos) pero sobre todo TETRIS (il gioco) este juego era mi compania en momentos de libertad o de distraccion.
Lo deje a casa antes de venir a trabajar en Italia por que no sabia si era compatible con la tarjeta telefonica italianas. Despues de haber visto que funcionaba bien y era compatible lo traje y funciona aun, es parte de un periodo de mi vida entre Universidad y trabajo en clinicas.
Continua a existir obviamente la bateria dura poco pero es un celular que esta en la palma de la mano es magnifico...
Grazie per tenerlo nel tuo piccolo museo è un onore per me...
Yo aun lo tengo pero no me sirve el cargador y tampoco encuentro uno que le sirva.. (Muy triste).
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