giovedì 22 novembre 2012

perché il cambio di look

Qualcuno forse si sarà chiesto il perché del cambio di look del blog, e perché soprattutto si sia ritornati a un modello più vecchio, più semplice e meno brillante, sotto diversi punti di vista.... bè, per il momento va bene questo look. E' stato un cambio repentino e non progettato, dovuto al fatto che ci siamo accorti che su alcune piattaforme, ad esempio mac os e blackberry os, il modello precedente dava problemi di visualizzazione. Un esempio? Su mac os non siamo riusciti a visualizzare i commenti...! Quindi, per il momento, un salto indietro ad una impaginazione più semplice e più leggera, ma soprattutto, speriamo... universale!

lunedì 19 novembre 2012

nokia 6060

Anche questo post necessita di una premessa. E questo perché pur essendone io stesso l'autore, si tratta di un testo che ho scritto anni fa, per un concorso in cui Nokia (la casa finlandese) metteva in premio un N-Gage QD come primo premio a chi avesse prodotto l'elaborato multimediale ritenuto migliore per illustrare le caratteristiche di un cellulare. Inviai questo testo e vinsi. Dell'N-Gage parleremo di sicuro. Qui il testo che pur essendo lungo e ormai datato (un esempio di come siano cambiati i riferimenti tecnologici nel frattempo... non era ancora concepito l'iphone, per dire) rende bene l'idea di ciò che mi piacque e ancora mi intriga di quel modellino, il 6060 appunto.


Lungo il cammino mi leggo ancora un po' di manuale, poi arrivo al bar e mi unisco ai ragazzi. Finalmente rilassato.
- Ragazzi, questa è la volta del 6060.
- Del cosa? - mi fanno gli amici.
- Ragazzi, il 6060 - dico io.
- E cos'è, un aereo?
- Ma dai, il cellulare, il nuovo nokia...
- Ah, e dì "nokia", dì "cellulare"... Ma senti questo che parla per numeri. Poi con tutti i numeri che usa nokia, tra l'altro, ne avesse chiamato uno con un nome... "nome"!
- Beh, c'è l'N-Gage... dico io...
Piergiorgio mi viene in soccorso:
- Lasciate perdere, ragazzi, Lele è malato, di cellulari.
Non sarà lusinghiero, ma almeno lui mi capisce.
- Ah è il tuo amico che sa tutto sui telefoni? - se ne esce una voce dal fondo.
Io sorrido, ma adesso che mi hanno identificato mi sa che mi eleggono a giudice di una loro stupida diatriba su chi c'ha la memoria più grossa o il monitor più figo, che poi vagli a spiegare la differenza fa matrice attiva e passiva, i mega riservati al sistema e... ma lasciamo proprio perdere.
- Vero che questo è imbattibile per le foto? - mi dice uno, e mi rifila sotto il naso un pezzo fresco di fabbrica.
- Me lo dicono tutti - insiste.
Ragazzi, se le foto fossero tutto - penso - farebbero solo fotocamere, non telefoni... Ma lascio correre, e colgo l'occasione per una mettere alla prova un modello che non avevo ancora mai esaminato dal vivo.
- Beh, non c'è che dire, effettivamente questo modello si è distinto molto per la fotocamera, poi c'è anche la possibilità di orientare l'obiettivo, un milione e tre di pixel non sono pochi ma soprattutto pare che la qualità del recettore sia indiscutibile.
Poi non mi trattengo, ci penso su, e comincio a sottilizzare:
- Ci sarebbe da dire qualcosa sui menu, però, ed è lì che... - ma già le molteplici voci coprono la mia, a conferma che avrei dovuto tacere.
Non so se avete mai giocato a Risiko. La parte più brutta è quando uno sta vincendo, a meno che non siamo noi stessi, ovviamente, ma anche in quel caso è un peccato. Il bello è valutare le potenzialità, studiare il quadro ed immaginare come possa cambiare, vedere già tutto realizzato per poi assaporare come sia sfumato e allora utilizzare le truppe tenute in serbo per il gran momento...  Insomma: è il gioco che diverte, non la vittoria. Quindi che mi frega che il tuo telefono sia più potente del mio, o che faccia le foto migliori, alla fine il telefono ideale è quello che ci piace, vedo in giro gente con lo stesso telefono da anni e anni, e gli compra i pezzi di ricambio, e potesse gli fa un trapianto di hardware pur di vederlo accendersi ancora una volta la mattina dopo, come se niente fosse. Uno della concorrenza l'ho visto trattare così, sì, succede anche alla concorrenza. E se vi dicessi il modello, capireste anche voi. Ma senza andare lontano... vogliamo parlare del 7110? Ecco, ho detto tutto. Aggiungo solo che sotto casa uno (con mio massimo gaudio) ha aperto un negozietto di usato e in vetrina di quei gioielli ne ha tre dico tre. Chiusa parentesi. Il bello, dicevo, è confrontare, studiare le proporzioni, alla ricerca del telefono che risponda a tutte le tue reali esigenze, senza venire mai meno in alcune di esse, senza mai e per nessun motivo farti rimpiangere il momento della scelta. Allo stesso tempo non andiamo alla ricerca del telefono perfetto... Anche mentre provo un cellulare mi piace ricordare quanto mi hanno raccontato sui famosi tappeti delle regioni arabe, quelli piu' famosi e pregiati. Per carità, io non ne capisco un'acca in materia, ma fonti autorevoli mi assicurano che questi tappeti, anche nel loro esemplare più perfetto, portano con sé sempre e comunque almeno un errore nella maglia.
- E perché? - ho chiesto quando me l'hanno detto la prima volta.
- Perché si dice che la perfezione sia solo di Dio, quindi la perfezione si situa in una dimensione trascendente - m'hanno spiegato.
- E allora?
- E allora tutto quello che è di questo mondo non sarà perfetto...
- Ah. E quindi...
- ...e quindi fanno un errore apposta. Per rispetto, per devozione, capisci? Anche se, se volessero,  potrebbero  farlo davvero perfetto.
Un errore che ai nostri occhi non fa che sottolinearne la perfezione...
Bisognerebbero dirglielo a chi fa scenate quando vede un cellulare con l'antenna esterna. Come se ormai fosse vietato. "S'impiglia nelle tasche, non è pratica"  ti dicono. E tu portalo in mano, invece di metterlo in tasca... Ma poi dico, è appunto il ragionamento dei tappeti che vale... A volte è un difetto, se proprio non possiamo fare a meno di considerarlo tale, che ci sottolinea la superba bellezza dell'insieme...
- Ma l'han fatto apposta a metterla 'st'antenna, non vedete?
Non stupisce d'altronde, che non vedano. Guardate i cellulari che hanno. Quello di Ugo sembra una lavatrice e quello di  Gianni sembra una supposta. Una volta che gliel'ho detto m'ha risposto che era più maschio del mio che sembrava una confezione di rossetto. Delirante. Sono lì che rimugino, mentre ancora ridono, gli idioti, poi ricevo un messaggio, il lampo sulla scocca si fa notare e mi riempie di orgoglio. Allora sbotto:
- Ma ragazzi, ma lo sapete cosa ho dovuto fare per comprarmi sto 6060?
- Ma se non è neppure caro.
- Sì ma prima... e comunque ringrazia casa madre...Dicevo, prima c'avevo quell'ultracarrozzato...
- Quella cabina telefonica! - sfottono.
- Quell'eccellente sistema di messaggistica - replico
- Sì, ti ci voleva il carretto...
Esagerano, e poi il display grosso l'avevo scelto apposta.
- Comunque, la cabina, come la chiamate voi, era carissima, e sai quanto ci ho perso per prendere questa meraviglia? Ormai quello era svalutato! Ma se a una cosa ci credi, non li fai i sacrifici?... Qui si tratta di scegliere quello che allo stato dell'arte... lo rappresenta. Dico bene? E comunque bisogna stare al passo, tempo sei mesi e...eh! ti accorgi che nel silenzioso sottobosco delle nuove releases telefoniche ha fatto capolino qualche grazioso nanetto che fa esattamente le stesse cose del tuo telefonone e in più... sa di affidabile!
- Ma dai, dì che è l'estetica che t'ha tirato....
E questa volta c'hanno anche ragione.
- Eh, ragazzi, ma l'avete guardato bene? - e me lo rigiro fra le mani.
- Emanuè, sta attento, ne parli troppo con passione, guarda che quegli occhi ce li avevi solo quando mi hai detto che avevi scoperto Ben Harper... Qui me parli d'un cellulare, fai tu le proporzioni... - Me dice un amico di Roma.
- Andrè - ie dico (il romanesco ti prende...) - Ma tu l'hai visto, o dici per dire? - e lo rigiro fra le mani...
- Emanuè, c'hai 'ii occhi lucidi...
- Sarà il fumo, sta' a sentire...
- Emanuè, è passata la legge sur fumo, te c'hai 'ii occhi lucidi da innamorato...
Lo interrompo, e comincio a enumerare:
- Clamshell! Innanzitutto. - e conto sulle dita - Colori, e 2! ....materiali, 3! linea, design, quattro! Funzionalità,  cinque! - ho esaurito le dita e ricomincio dall'altra parte - Poi lo schermo! E sono s....
- Emanuè....
- E i tasti! Ma li hai visti i tasti?
- Emanuè... ma giusto la tastiera dicevamo ieri sembra una compromesso fra progettisti che non si trovassero d'accordo...
- No! Che tastiera? I tasti! Tu in questo telefono devi conderare ogni tasto nella sua dimensione singola, tu pensa a quando dici "dita" e dici "diti", sai che si può dire in italiano, no? Ce lo insegnavano a scuola, se vuoi indicare i singoli diti, puoi dirlo, "diti", se ne parli complessivamente dici "dita".
- Emanuè, te stai a esagerà.
Poveretto, non vi dico il cellulare che si ritrova. Non a caso quando lo chiamo parlo regolarmente con la sua segreteria.... Vodafone, questa è la segreteria di.... "'non posso rispondere... lasciate 'n messaggio e ve richiamo ar più ppresto". 
"Se ti tiene la batteria" - gli lascio sempre come messaggio.
Invece io con le mie trecento ore contando la potenzialità del litio e la possibilità di regolare la luminosità grazie ai microcristalli riflettenti pur utilizzando un semplice e strafunzionale schermo a matrice passiva... ahhhh....

giovedì 15 novembre 2012

nokia 1100

Questo post merita una piccola prefazione. Anzitutto, nasce da un invito, che ho rivolto questa volta a Cristina, a scrivere qualche riga sul 1100. La richiesta nasce dal fatto che ne è stata il possessore che meglio di altri, a mio parere, poteva esprimere lo spirito di questo gioiellino. Si vedeva, che ne coglieva l'anima, da come lo usava. E lo usava smodatamente. Per quello glielo ho chiesto, e per questa ragione, probabilmente, ha risposto così velocemente e con tanto entusiasmo. Ma leggerete da soli quale amore... Fra poco vi lascerò alle sue parole. Solo qualche riga ancora per segnalarvi questo. Ci rivediamo a piè di pagina...


Quella mail conteneva una possibilità, e una rivelazione. Una possibilità: di dirglielo (che lo avevo amato). E di poterglielo dire chiamandolo finalmente per nome (la rivelazione). La mail diceva così: Oggetto: invito Testo: un invito a scrivere qualche cosa sul tuo nokia 1100. Allora era così che ti chiamavi, vecchio mio. Era quello il tuo nome. Nokia 1100. Solo a pronunciarlo lo vedevo. E a dirla tutta, mi sentivo un po' come il protagonista della Turandot (ma versione femminile e di quella parte di femmineo che ignora le specifiche della tecnologia - sono di quelle che della macchina guardano le forme dei fanali e dei cellulari non certo il nome, ma...beh, vedrete). Lui era blu. prima era stato arancione. Cioè:  lo avevo amato talmente tanto che quando quello arancione era stato sommerso da un'onda del mare, ero corsa a prenderne uno identico, ma era rimasto solo il blu. il mio amore era fedele. La mia estetica ostinata. Insomma: un po' principe Calaf e un po' Vieri (che cambia le fidanzate ma si assomigliano tutte). Ma torniamo a lui. Di lui ricordo il salvaschermo: nessun colore. Non ne aveva bisogno. A rallegrare la giornata bastava quella faccina ridente che faceva un giro completo su se stessa, 360° di occhi sgranati a palla. Di lui gli altri ricordano - perchè sì, anche gli altri lo ricordano - di lui ricordano come ero io quando c'era lui (nelle relazioni è così: l'altro ci rende diversi). A me rendeva smsAra. Ero prodiga, generosa di messaggi. Deliziosamente comunicativa: le dita scorrevano da una lettera all'altra, morbidamente. Con la sua tastiera leggermente bombata, le scritte grandi (che a un certo punto non si lessero più a furia di strisciarci sopra, ma io conoscevo a memoria i suoi tasti come un pianista il suo piano). Ero veloce. Lui mi rendeva veloce. il dito più veloce del west. Io sapevo che nessuno sarebbe stato come lui. Che cadde n mila volte +1 e mai si ruppe. Che la prima volta sì, si fece sorprendere dall'onda, ma fu vinto solo perché restò veramente troppo a lungo in una pozza, perché la seconda volta, quando cioè capitò al blu (sono recidiva io), il pronto salvataggio lo trovò forte e alla respirazione bocca a bocca rispose tempestivo e subito si riprese. Io sapevo che nessuno sarebbe stato come lui e lasciai per 27 mesi un Iphone nella propria custodia per non separarmi da Lui. Poi cedetti. Ma questa è un'altra storia.

PS: oltre al link indicato sopra, aggiungo anche questo

lunedì 12 novembre 2012

nokia X6

Nota del curatore (em): con il presente post inizia una serie di collaborazioni, su mio invito. Questa volta scrive Diego, vecchio amico e cultore della casa finlandese. Qui scrive del suo nokia X6, ora dismesso dopo quasi due anni di utilizzo. Grazie Diego per la partecipazione, commenterò di sicuro a piè di pagina :)
A te la parola:


Acquistato nel Giugno 2010, quando era presentato come una delle punte di diamante della gamma degli smartphone Nokia. Premetto che allora non avevo mai posseduto uno smartphone, perciò non avevo termini di paragone; ma, da bravo "Nokista" quale ero sempre stato dal 2001 in poi, mi era sembrata una scelta ovvia. Per la prima volta, tuttavia, un Nokia mi doveva deludere. Intendiamoci, di qualità l'X6 ne aveva. Innanzitutto è solido, qualità secondo me molto importante in un telefono. Poi le sue potenzialità come lettore multimediale sono buone: ottimo il suono, buono il video, buona la capacità di memoria. Anche da questo punto di vista però, quando si va a considerare il software, cominciano le dolenti note. Il Symbian montato su questo telefono rende praticamente impossibile scoprire dove il telefono salva i files; e molti formati video non vengono riconosciuti. A ciò si aggiunga che io ho comprato il telefono all'estero, per poi scoprire che l'Italiano non era una lingua supportata, e che non era possibile istallarla a meno di non re-istallare l'intero OS. Soluzione, peraltro, "sconsigliata" dall'assistenza Nokia. Insomma, T9 addio. Ma i principali difetti di questo telefono sono, a mio parere, altri due. Il primo è "hardware". L'X6 era progettato per attivarsi (e per passare di nuovo allo stato di stand-by) azionando un cursorino sul lato destro del telefono. Comodo - ma il cursorino di plastica era davvero troppo fragile. Il mio si ruppe dopo pochi mesi. Impossibile aggiustarlo. Per ovviare al problema, nello Store Nokia erano/sono disponibili diverse apps che "simulano" una interfaccia di accensione, permettendo all'utente di attivare il telefono passando il dito sullo schermo (così come si fa con l'iPhone, per intendersi). Ma è pur sempre un'app, e come tale talvolta si disattiva senza motivo. Con il risultato che mi sono trovato costretto a girare sempre con una penna o una graffetta in tasca, indispensabile per riattivare il telefono al verificarsi di tale evenienza (e vi assicuro, avere un telefono che squilla e non poter rispondere è frustrante). Secondo difetto: la connettività. La connettività dell'X6 era organizzata per "punti d'accesso", che potevano essere WI-FI, o 3G: nessun modo di abilitare solo l'uno o solo l'altro, come avviene invece per gli iPhones o per gli Android. Con il risultato che sistematicamente il mio telefono effettuava connessioni 3G indesiderate al mio operatore telefonico, quando per qualche ragione non captava una connessione WI-FI. Va detto che questo mi capitava solo in Italia, mentre con SIM di altri Paesi il problema non sussisteva. Tuttavia... Insomma, un telefono al quale malgrado tutto sono stato affezionato - ma anche una grande occasione perduta.

domenica 11 novembre 2012

preistoria

Se vi interessa la storia della telefonia, la preistoria di quanto parliamo in queste pagine, eccovi una montagna di materiale fra il quale perdervi: apre l'archivio storico di telecom italia. Segnalo per iniziare un filmato che ci fa pensare al tempo che passa...

Buona navigazione: archiviostorico.telecomitalia.it

motorola F3

La dimostrazione che un budget limitato non è necessariamente sinonimo di banalità o sciatteria. Originalissima la soluzione del monitor a cristalli liquidi con toni che ricordano la grafite, i due indicatori di batteria e segnale separati dal display principale, sempre coi toni-grafite. Se non fosse per un sistema di lettura sms inaccettabile per un utente medio, sarebbe un'eccellente alternativa economica a qualsiasi cellulare di fascia bassa e media. Dedicato al mercato dei paesi emergenti, riesce a trovare una nicchia anche altrove soprattutto nella versione più avanzata col sistema operativo più consueto (non ricordo la sigla, appena la trovo la posto), ma a scapito dell'originalità di questo "Motofone". Celebre il bug che ha caratterizzato il lancio di questo cellulare, una impostazione nascosta che inviava sms alla casa madre in background, e che ha portato al richiamo di molti esemplari per un aggiornamento software. Per fortuna il modello del nostro museo era già esente da questo difetto al momento dell'acquisto. Ottimo vivavoce, una nota di merito anche per l'illuminazione, supereconomica ma graziosa. Motorola, uno sforzo in più e conquistavi il mercato......

venerdì 9 novembre 2012

ericsson R320s

Lo conservo gelosamente nel museo ma l'entusiasmo che ricordo di aver nutrito per il suo acquisto mi fa realizzare quanto sia cambiato l'orizzonte tecnologico in questi ultimi anni. E di quanto tempo sia passato. Vorrei, ma non potrei più usarlo. Sarebbe ingombrante, avrebbe autonomia limitata, sarebbe scomodo. Visto ovviamente con gli occhi dell'oggi. Ma la qualità costruttiva è ancora attuale, anzi, è invidiabile per molti modelli dell'oggi. Grande modello, parente del più performante R380s e dello storico T28s, ha tasti distanziati, presenta una estetica che predilige l'asimmetria e caratteri molto "analogici". Gestisce email e ha un'ampia e articolata rubrica. Anche questo modello presenta quel caratteristico "clic" degli ericsson di quegli anni. In museo la versione color amaranto.

nokia 6303 classic

Il miglior telefono che abbia avuto, considerando tutti gli aspetti. Lunga durata della batteria, elegante, grafica e contenuti preinstallati molto curati, bel design, forse un po' pesante ma è il prezzo che si paga al metallo della scocca, ottima evoluzione del sistema operativo, forse il momento più alto, il più alto che abbia sperimentato. Ancora con il T9 e non con i suggerimenti, con il "breathing"... si chiama così? intorno al selettore centrale, molto molto comodo, la tastiera di grande qualità solo un po' sacrificata ad un design accattivante. Anche l'ergonomia minimamente sacrificata all'estetica. Ma tanta qualità. Buona ricezione, ottimo audio, buono il vivavoce. Se fosse un dual sim, visti i miei interessi attuali, lo ricomprerei. Ah, dimenticavo: il 6303 monta la migliore fotocamera in assoluto che abbia finora provato su un cellulare o uno smartphone. Eccellente risultato a colori per una 3.2 mpx. Con flash.

mercoledì 7 novembre 2012

nokia 6500 classic

Sto ancora ricercando un post dove veniva descritto l'iter aziendale interno a nokia che portò alla fine alla realizzazione e alla commercializzazione di questo modello...erano ancora i tempi d'oro, forse il punto più alto di un regno ormai vorticosamente in declino....cosa è successo di quel know how... cosa è successo di quella qualità? Appena ritrovo il link lo posto ad integrazione... per il momento rimanga lì, questo 6500 classic, come l'ultimo sforzo verso la perfezione. Forse, con questo 6500 classic (esiste anche la versione slide), già per alcuni versi sfumata. Sicuramente ottimi  i materiali, il design ricercato se pur severo, che ripercorre senza ripetersi l'ennesima reinterpretazione degli stilemi tradizionali della casa: candy bar, tastiera disegnata, tasto selettore centrale e i quattro di funzione laterali. S40, umts, batteria di lunga durata, audio eccellente e buona ricezione del segnale, ottimo monitor, forse eccessivamente ampio per l'uso cui è fondamentalmente destinato questo telefono. Il prezzo di uscita costituisce indubbiamente un altro spunto per discutere  di come fosse stato interpretato dalla casa madre questo modello: circa 400 euro!! Quello presente nel museo è marchiato swisscom. Il parere molto personale di chi scrive: avrei preferito un 6300(i) di qualità superiore, piuttosto che passare a questa tastiera e queste dimensioni incrementate.

Aggiungo un link, nel frattempo che continuo a cercare il primo di cui sopra....